L’acqua frizzante inizia a scarseggiare negli scaffali dei supermercati. Il motivo? A causa della scarsa reperibilità di CO2.
La Sant’Anna ha fermato la produzione di acqua frizzante. Stiamo assistendo ad una vera e propria crisi dell’acqua con le bollicine. Per quale motivo? A causa della crisi energetica, anche i macchinari che producono l’acqua con anidride carbonica si ritrovano in balia degli aumenti dei costi di produzione.
Nonostante per ora i supermercati siano ancora forniti delle bottigliette d’acqua frizzante, e nonostante sia più che fattibile sopravvivere senza l’acqua con le bollicine, questo fatto rappresenta comunque una grossa problematica per i produttori. Le scorte stanno diminuendo sempre più.
Come si produce l’acqua frizzante?
L’acqua minerale naturale viene addizionata di anidride carbonica attraverso un processo denominato carbonazione. Il presidente ed amministratore delegato dell’Acqua Sant’Anna (gruppo Vinadio la cui sede si trova in provincia di Cuneo), ha ufficialmente fermato la produzione dell’acqua gassata.
Il presidente Alberto Bertone ha spiegato: “La CO2 è introvabile e anche tutti i nostri competitori sono nella stessa situazione. Siamo disperati, è un altro problema gravissimo che si aggiunge ai rincari record delle materie prime e alla siccità che sta impoverendo le fonti”.
La CO2 sarà destinata al comparto della sanità
Aggiunge inoltre che già nel 2021 stavamo assistendo ad una scarsa reperibilità della CO2, “ma eravamo riusciti a tamponare quella che in questi giorni sta ripresentandosi in forma di vera emergenza, che riguarda tutti i produttori europei. Le aziende di CO2 ci spiegano che preferiscono destinare la produzione al comparto della sanità, saremmo disposti a pagarla di più anche se già costava carissima ma non c’è stato verso di fare cambiare idea ai nostri fornitori. Così l’acqua gasata rischia di finire: una volta finiti gli stock nei magazzini di supermercati e discount, non ci saranno più bottiglie in vendita“, ha concluso.